Archivi per la categoria ‘COSA NE PENSI?’

Haiti: “Dio dov’era?”

martedì, 26 gennaio 2010

“è una tragedia di una enorme gravità….
ha colpito chi era già in situazioni di estrema povertà materiale e non ha guardato in faccia a nessuno, donne, uomini e soprattutto tanti tanti bambini. Un vero e proprio inferno in terra, mi verrebbe da dire, ancora una volta,  Dio dov’era, ma lo so che è una domanda che resta ancora senza spiegazione”.

Riportiamo questo interessante commento di Andrea all’articolo sul terremoto di Haiti, riproponendo l’interrogativo sulla presenza di Dio nelle disavventure umane.
“Dio dov’era”: Dio è sempre dov’è l’uomo, lo ama, lo cerca e si confonde col suo mistero di gioia e di dolore, condividendo fino in fondo la sua fatica e sofferenza quotidiana, come dimostra la Croce di Suo Figlio.  Certo davanti a simili catastrofici eventi la ragione si ribella e, senza lo sforzo di un affidamento fiducioso, è difficile capire quella “sapienza della Croce”, con la quale Dio parla e salva l’uomo.
Dio è sempre dov’è l’uomo, l’uomo invece non è sempre dov’è Dio, perciò sfrutta e devasta il creato che gli è stato consegnato, spesso creando le condizioni che seminano sofferenza e morte.
E allora potremmo anche chiederci: dov’è l’uomo e dove sono le istituzioni, chiamati a custodire il creato?
E’ significativo e condivisibile, a tale proposito, il gesto dell’arcivescovo di Agrigento Mons. Francesco Montenegro che si rifiuta di celebrare i funerali delle due sorelline morte a Favara nel crollo della loro casa, per protestare contro le istituzioni, perché “quella tragedia andava prevenuta”.
E allora, dinanzi a domande e problemi così complessi, forse dovremmo essere più forti per guardare la vita in faccia, con i suoi momenti belli e angosciosi, apprezzarla e accettarla nella sua precarietà e temporaneità, sapendo quindi che inevitabilmente ci si scontra anche con le disgrazie, la malattia e la morte. Con la consapevolezza che questa non è la patria definitiva.
Cosa ne pensi?

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Rosarno: la rivolta dei disperati

lunedì, 11 gennaio 2010

Da qualche giorno la cronaca si occupa dei disordini e della protesta di centinaia di extracomunitari a Rosarno e nella piana di Gioia Tauro. Dopo il ferimento di alcuni immigrati è scoppiata una violenta rivolta.
Provocati hanno reagito con rabbia, in modo sproporzionato, distruggendo auto, cassonetti e ringhiere di abitazioni private. Hanno certamente ragione molti abitanti di Rosarno, colpiti in modo indiscriminato, ma ora troppo facilmente si afferma che gli immigrati sono violenti e quindi devono tornare nei loro paesi. Infatti, sono stati immediatamente allontanati. Persino nei palazzi del potere si parla di eccessiva “tolleranza”. In realtà dietro la violenza, mai condivisibile, si nascondono soprusi, ingiustizia, sfruttamento, condizioni di vita disumane.

Ma chi sono i protagonisti di questa brutta storia?
Uomini che vivono come bestie, peggio di alcune bestioline coccolate, in mezzo a fango e topi, senza acqua, senza luce, senza servizi igienici; dormono su letti di cartone, ammassati in vecchi capannoni o fabbriche abbandonate; lavorano per dodici/quattordici ore al giorno, raccogliendo, stagione dopo stagione, arance olive uva o pomodori; in una Calabria dove lo sfruttamento è largamente diffuso lavorano in nero per venti  euro al giorno, di cui cinque vanno ai “caporali” che procurano il lavoro.
Fuggono dalla miseria e lavorano come schiavi per sfamarsi. Sono africani, “ultimi” ma, come ci ricorda il papa, “hanno gli stessi diritti di tutti” e sono “persone da rispettare”.
In questa triste vicenda i cattivi non sono i neri allontanati e senza futuro, ma quelli che hanno chiuso gli occhi per non vedere il degrado raggiunto da questi disperati, costretti a lavori che nessuno vuol fare e rinchiusi in tuguri indecenti e malsani.
Da Rosarno esce una brutta immagine dell’occidente cosiddetto “civile”.    Cosa ne pensi?

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Lotterie e illusione per facili guadagni

mercoledì, 6 gennaio 2010

Una considerazione in attesa dell’estrazione della lotteria Italia oggi 6 gennaio, giorno dell’Epifania.
“Non sono bastati due primi premi da 5 milioni di euro, la Lotteria Italia ha fatto flop”: così si esprime il Corriere della sera, ricordando che quest’anno le vendite dei tagliandi non sono andate bene come lo scorso anno. Un’inversione di tendenza dovuta alla crisi? Non sembra, se pensiamo che l’industria del gioco nel 2009 ha raccolto in  Italia 53 miliardi di euro e che sono 35 milioni gli italiani coinvolti nei giochi legali (superenalotto, scommesse, lotto, gratta e vinci). Una passione, a volte irrazionale, per supervincite con cifre da capogiro, che fanno sognare un facile guadagno, con la vergognosa complicità mediatica (vedi TV, meglio telegiornali) che “induce a pensare, – come dice il sociologo franco Ferrarotti – soprattutto nelle giovani generazioni, che si può mettere tra parentesi l’orgoglio per il lavoro, il risparmio, la saggezza della vita pratica…, perchè tutto può essere donato, elargito dalla fortuna”. Un  fascino irresistibile per una ipotetica e illusoria ricchezza, che diventa dipendenza, spingendo molti a indebitarsi e a rovinare intere famiglie.
Forse sarebbe meglio puntare sul lavoro e l’impegno quotidiano piuttosto che sulla “fortuna”.
La vera “fortuna” infatti consiste nel saper interpretare pienamente la vita, con le sue inevitabili fatiche
. Cosa ne pensi?

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CARDINALE O IMAM?

lunedì, 7 dicembre 2009

La Padania, giornale della Lega nord, ha criticato aspramente il cardinale di Milano, Dionigi Tettamanzi, per le sue note posizioni di vicinanza verso gli immigrati, le sue parole sui temi della solidarietà, dell’accoglienza e della libertà di culto, con la conseguente  difesa dei minareti islamici. Con parole offensive la Padania si è chiesto: ma “è un cardinale o un imam?” Secondo il ministro Carderoli, che aggiunge un pò di veleno alla polemica, sarebbero a rischio le nostre tradizioni “se facciamo venire troppa gente che porta le proprie tradizioni”. Il ministro si chiede ancora: “perché Tettamanzi non è mai intervenuto in difesa del crocifisso? Perché parla solo dei rom?”
Evidentemente il cardinale, che legge e vive il Vangelo, pensa che è più importante difendere gli uomini anzichè un simbolo, dal momento che Gesù si riconosce in tutti i crocifissi della terra, nei quali vuole essere onorato: “avevo fame e mi avete dato da mangiare…” A che serve difendere il Crocifisso, come fa la Lega, se poi si insultano i disperati in fuga dalla miseria?

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LE CINQUE “R” DEL CARDINALE

mercoledì, 2 dicembre 2009

il-cardinaleCome ogni anno il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, ha inviato ai bambini della sua diocesi la lettera di Natale, che si intitola “Tu scendi dalle stelle”.
Ricordando le notevoli difficoltà economiche che incontrano molte famiglie per la mancanza o la perdita del lavoro, il cardinale invita a restare vicino a chi è particolarmente colpito dalla crisi e, soprattutto, a cambiare il proprio stile di vita.
Per spiegare come rendersi solidali e vivere con più sobrietà, propone la formula delle cinque “R”. Si tratta di alcuni suggerimenti che riguardano la vita di tutti i giorni. Ecco le cinque “R”:
1. Ridurre le cose che si comprano, badando solo a quelle davvero essenziali;
2. Riciclare gli oggetti finché si può, ad esempio usare i vestiti o i giochi di un fratello maggiore o di un cugino;
3.  Riparare gli oggetti anziché buttarli via al primo guasto;
4. Rispettare, cioè trattare bene le cose e gli ambienti, cercando di non rovinarli;
5.  Regalare (con gioia, però, non con i musi lunghi…) un po’ dei risparmi a chi ora è nel bisogno.
Mettendo in pratica le cinque “R” si somiglia un pò di più a Gesù e la vita diventa più bella. Ricevere, ma soprattutto donare un pò di amore agli altri, infatti, rende veramente felici.
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NB. la foto del cardinale che imbuca la lettera è stata presa da “Popotus”, inserto del quotidiano Avvenire, dove si parla in modo diffuso anche della lettera.

INQUINAMENTO DEL CUORE E DELLO SPIRITO

lunedì, 23 novembre 2009

senza-titoloIn una sua omelia il Papa Benedetto XVI denuncia  i “veleni” della società dell’immagine. “Come esiste un’inquinamento atmosferico – egli dice – così esiste un inquinamento del cuore e dello spirito, che mortifica e avvelena l’esistenza spirituale”. Tra i tanti “prodotti che circolano nella nostra società e inquinano la mente e il cuore” il Santo Padre porta come esempio “le immagini che spettacolarizzano il piacere, la violenza o il disprezzo per l’uomo e la donna. Tanti prodotti, potremmo dire, che fanno parte della cosidetta TV spazzatura. Il papa invita a non assuefarsi ai “veleni” che corrompono lo spirito. Come difendersi?
Il Pontefice conclude sottolineando “quanto sia prezioso re­spirare aria pulita, sia con i polmoni, quella fisica, sia con il cuore, quella spirituale, l’a­ria salubre dello spirito che è l’amore». Lasciarsi cioè condurre dallo Spirito che, invocato nella preghiera, col suo “vento inpetuoso” spazza via i veleni e porta aria pura dentro di noi.
COSA NE PENSI?

VELENI NEL MARE, SULLA TERRA E DENTRO DI NOI

mercoledì, 18 novembre 2009

plasticaIl cielo, la terra e il mare, le piante e gli animali, l’uomo e la donna: tutto ciò che Dio ha creato è buono e meraviglioso e porta i segni della sua saggezza (vedi Genesi 1). L’uomo, cui Dio ha consegnato il mondo, non ha saputo conservare in esso l’ordine iniziale.
Rifiuti tossici nel mare e sulla terraferma, abusivismo edilizio, intere foreste bruciate, contaminano e deturpano gli ambienti in cui viviamo, mettendo in pericolo la stessa vita dell’uomo.
Uomini irreponsabili, guidati dal solo interesse economico, avvelenando la natura avvelenano di conseguenza anche l’uomo.
Vi sono poi alcune cattive abitudini, che ormai fanno parte del nostro stile di vita: uso eccessivo di sacchetti e bottiglie di plastica, di batterie, di lattine, che abbandoniamo e buttiamo dappertutto, inconsapevoli del danno che provochiamo a noi stessi.
Non sarebbe auspicabile un comportamento più responsabile, valutando la possibilità di riprendere vecchie abitudini, come ad esempio recarsi al supermercato con la borsa di tela? In alcuni paesi hanno già proibito l’uso dei sacchetti di plastica. Possiamo fare qualcosa per tutelare la vita dell’uomo e la natura?
Cosa ne pensi?
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Giornata del ricordo delle vittime della strada

venerdì, 13 novembre 2009

Da alcuni anni la terza domenica di novembre è stata scelta dagli organismi internazionali quale “GIORNATA MONDIALE DEL RICORDO DELLE VITTIME DELLA STRADA”, con lo scopo di sensibilizzare, soprattutto i giovani, sul valore della vita e sulla necessità di un comportamento responsabile alla guida.
Sono infatti sempre più numerose le vittime degli incidenti stradali, in genere provocati dalla velocità eccessiva, dall’incoscienza e da un comportamento di guida scorretto e sprezzante di ogni regola.
Sono molti i giovani, e non solo, che si sentono “padroni” della strada e troppo sicuri delle proprie capacià di guida e allora corrono, corrono sempre più veloci, spesso spinti dall’uso di alcool e di droghe. Non mancano quelli che si avventurano in spericolate e pericolosissime gare di velocità su strade regolarmente trafficate.
Dobbiamo proprio rassegnarci all’irresponsabilità di questi comportamenti o è possibile sperare in un’azione educativa che, gradualmente, operi un’inversione di tendenza?
Il catechismo della Chiesa cattolica al n. 2290 scrive: “coloro che, in stato di ubriachezza o per uno smodato gusto della velocità, mettono in pericolo l’incolumità altrui e la propria sulle strade…, si rendono gravemente colpevoli”. Anche se non fanno vittime.

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No al Crocifisso nelle aule

martedì, 3 novembre 2009

crocifisso01gSoile Lautsi, cittadina italiana originaria della Finlandia, nel 2002 chiede a un istituto di Abano Terme,  frequentato dai suoi due figli, di togliere i crocifissi dalle aule.
Oggi i giudici della corte europea dei diritti dell’uomo le danno ragione, con questa motivazione:
«La presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche costituisce una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni» e una violazione alla «libertà di religione degli alunni».
La corte di Strasburgo ha stabilito, inoltre, che il governo italiano dovrà pagare alla donna un risarcimento di cinquemila euro per danni morali.

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Halloween: la cultura del macabro e dell’occulto. Opinioni a confronto: cosa ne pensi?

martedì, 20 ottobre 2009

imagesHalloween: un’antica festa per ricordare la fine dell’estate è diventata ormai un fenomeno tipicamente commerciale.
Si costringono così bambini inconsapevoli a portare teschi, maschere mostruose e a divertirsi (?) in un clima fatto di horror, di stregonesco,  di occulto. Un gusto del macabro vissuto scherzosamente, forse per esorcizzare la paura della morte.
Che bisogno c’è di tutti questi simboli dell’horror (pipistrelli streghe fantasmi vampiri)?
Possibile che bisogna divertirsi solo con diavoli, fantasmi streghe pipistrelli vampiri?
Halloween: una tradizione che non ci appartiene. Niente di meglio per festeggiare la ricorrenza di tutti i santi e dei fedeli defunti?
COSA NE PENSI?  lascia un tuo commento.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo un commento della prof.ssa Flavia Ricucci:
Penso che tutte le manifestazioni umane, vissute nelle forme estreme, mettano in pericolo l’equilibrio in formazione dei giovanissimi; sicuramente Halloween celebrata come notte magica dell’occulto può produrre delle deviazioni.
Penso che i simboli macabri spaventino di più gli adulti piuttosto che i giovanissimi, loro li acquistano durante tutto l’anno, forse attribuiscono a questi simboli un valore scaramantico per superare l’horror quotidiano delle morti violente, delle quali c’informano i midia.
flavia ricucci

Se vuoi conoscere meglio cos’è Halloween clicca su questi link: http://www.gliscritti.it/approf/2007/saggi/lonardo140907.htm
http://profezie3m.altervista.org/archivio/fede_cultura/Fede_cultura_Halloween.htm
(l’opinione di Umberto Garimberti): http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=14517 )
http://www.gliscritti.it/approf/2007/saggi/lonardo140907.htm