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venerdì, 23 dicembre 2022
Il benvenuto a don Colbert
martedì, 6 dicembre 2022Don Colbert ad Acquappesa
martedì, 6 dicembre 2022La statua della Madonna degli Angeli ritorna nella sua Casa
mercoledì, 3 giugno 2020lettera ai collaboratori
mercoledì, 3 giugno 2020Carissimi collaboratori,
ora che abbiamo parzialmente ripreso la vita comunitaria attorno all’Eucaristia, ho rivolto un pensiero di incoraggiamento ai ragazzi, agli anziani – ammalati, ai giovani e alle famiglie. Questi i link per chi non avesse avuto l’opportunità di leggere:
- ïhttps://www.facebook.com/giacomo.minervino.1/posts/936307916821946
- ïhttp://www.acquappesarifugio.it/?p=8651
Ora mi rivolgo a voi in questa fase di ripresa della vita pastorale, diventata ancora più problematica. È superfluo dirvi che ritengo indispensabile e fondamentale il vostro aiuto e che senza di voi nessun programma pastorale si potrebbe realizzare. Credo sia radicata anche in voi questa consapevolezza della necessità di unire le forze di persone generose nel servizio e animate da buona volontà.
Sono grato per tutto quello che avete fatto finora e per il tempo che vorrete ancora dedicare a questa missione, sicuramente più difficile da gestire, ma che non può assolutamente fermarsi. Ho bisogno di tutti voi e insieme, forse, dobbiamo inventarci nuovi modelli pastorali per raggiungere tutte le categorie di persone, i ragazzi gli anziani gli ammalati e le tante famiglie, duramente provate da questa pandemia.
Ringrazio, intanto, tutti quelli che hanno accolto, con entusiasmo, il mio invito per l’accoglienza dei fedeli in chiesa, per l’igienizzazione dei luoghi di culto e per assicurare una dignitosa liturgia festiva. Sono contento che anche tre ragazze hanno dato la loro disponibilità come volontarie per il servizio di accoglienza. Ecco un aiuto che vorrei chiedervi: attivarvi per trovare altri giovani e far capire loro la bellezza di poter utilizzare in modo costruttivo un briciolo del loro tempo. Sarebbero i giovani, infatti, le persone più idonee a questo tipo di servizio. Troppe volte ci siamo arresi davanti alle loro resistenze. Ma abbiamo bisogno dei giovani perché, come ho ricordato loro, “la comunità parrocchiale non può essere affidata ai soli anziani”.
Spero di incontrarvi presto per riflettere insieme, non più tramite post su facebook, come necessariamente è avvenuto in questo periodo, ma guardandoci finalmente in faccia, per un confronto sulle tracce che questo periodo ha lasciato anche in noi.
Con l’estate che si avvicina e le norme restrittive, imposte dall’emergenza sanitaria, è necessario l’impegno di tutti, per programmare e affrontare con serenità i nuovi problemi, che inevitabilmente si aggiungono a quelli già esistenti.
Con gratitudine, stima e affetto.
Un abbraccio, dg
Uno solo è Onnipotente
mercoledì, 3 giugno 2020

Agli anziani – ammalati – Famiglie – Giovani
domenica, 24 maggio 2020AGLI ANZIANI E AGLI AMMALATI – ALLE FAMIGLIE – AI GIOVANI
In occasione della riapertura delle chiese per le celebrazioni con il popolo, in data 19 maggio ho inviato un saluto ai ragazzi del catechismo.
In questo post il messaggio è rivolto agli anziani _ ammalati, ai giovani e alle famiglie.
Chiedo scusa per la lunghezza e pazienza per la lettura.
AGLI ANZIANI E AGLI AMMALATI
Carissimi anziani e ammalati,
sento il bisogno di scrivere anche a voi, persone in genere abbandonate e lasciate sole, devastate da preoccupazione e paura, soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria. Non mancano per fortuna lodevoli eccezioni di familiari, che con dedizione e amore si prendono cura di alcuni di voi.
So bene che non tutti avete confidenza con le moderne tecnologie di comunicazione, ma spero che qualche vostro familiare, un figlio/a o un nipote, possa leggervi questo messaggio.
Da più parti vi arriva l’invito a rimanere nelle vostre case e, ora che si riaprono le chiese, vi viene chiesto anche di rinunciare alla celebrazione della Santa Messa, momento particolarmente atteso per molti di voi.
Persino i vescovi invitano alla prudenza, ricordando che si è dispensati “dal precetto festivo per motivi di età e di salute”. Questo significa che anziani e ammalati possono validamente partecipare alla Santa Messa, trasmessa dalle varie reti Tv.
Premesso che sarete sempre voi a decidere ciò che è giusto fare e che la vostra presenza è sempre gradita, a dire il vero neanch’io mi sento di incoraggiarvi a frequentare le chiese, almeno in questa prima incerta fase, pur sapendo che a molti di voi viene chiesto un enorme sacrificio.
Infatti, come è noto, “voi” siete la categoria più esposta a questo malefico e insidioso virus.
In realtà dovrei dire “noi”, perché chi scrive non è un giovane sacerdote, ma un anziano come voi.
Se fosse possibile passerei anch’io più tempo in casa, ma il Signore mi chiama a stare in mezzo alla gente ed è quello che continuerò a fare, con convinzione, sapendo di avere dei limiti, che spero non danneggino la comunità a me affidata.
Carissimi, voi siete la parte più fragile e più debole della comunità, per questo siete anche la parte a me più cara.
Le disposizioni rigide di questi mesi mi hanno impedito di incontrarvi. Ora posso assicuravi che potete contare su di me. Finché il Signore mi darà forza per portare avanti la mia missione, verrò nelle vostre case, con la dovuta e richiesta prudenza, per portare il conforto dei sacramenti o semplicemente di una presenza.
Siete l’anello più delicato della comunità, ma anche quello più prezioso, perché con le vostre sofferenze, offerte con amore a Gesù, e le solitudini riempite di preghiera, continuate nel silenzio a tenere in piedi l’intera comunità. A voi la gratitudine, mia e di tutti.
Un abbraccio, dg
ALLE FAMIGLIE
Care coppie di sposi, con o senza figli, non è ancora passato il periodo di prova, perché alle preoccupazioni di un possibile contagio, si aggiunge la paura per l’incertezza del futuro e per le abitudini di vita, cambiate radicalmente.
Questa pandemia, infatti, ha provocato anche una preoccupante crisi economica. Molti soffrono per la mancanza di lavoro, le aziende ripartono a fatica o non riaprono, diventa insostenibile sostenere le spese per fitti, tasse e bollette varie.
La comunità parrocchiale è vicina a tutte le situazioni di vero disagio e, per quanto è possibile, non vuole abbandonare nessuno.
In una situazione così complessa, capisco che diventa difficile parlare di fede. Eppure dobbiamo farlo, con la consapevolezza che c’è qualcosa o, meglio, Qualcuno a cui poterci aggrappare. Qualcuno che non delude, che vigila, ci cerca e pazientemente aspetta che lo accogliamo.
Sarebbe bello se questo tempo, che ha fermato la nostra fretta, imponendoci la riflessione, e, distanziandoci, ci ha tolto i gesti più familiari, ci avesse fatto riscoprire il desiderio di respirare aria più pulita, aria di cose vere, senza farci prendere eccessivamente dagli affanni terreni.
Sarebbe bello se ci avesse fatto risentire il bisogno di dare più spazio e tempo alla preghiera e restituito il gusto di ritornare con assiduità in chiesa.
Sarebbe bello se ci avesse fatto capire che abbiamo bisogno di rapporti più veri, più solidali, più sinceri; se ci avesse reso persone desiderose di dare e ricevere amore.
In questi due mesi Gesù ha bussato discretamente alle porte della nostra casa e del nostro cuore e in tanti modi ci ha parlato (cfr. Ap 3,20).
Sappiamo bene che il tempo della prova può rendere più buoni o indurire nella cattiveria.
Se Gesù non ha bussato inutilmente e siamo riusciti a cogliere la Sua discreta presenza come una richiesta di radicale cambiamento di tanti nostri comportamenti, certamente troveremo la forza di perseverare nel bene e di sradicare da noi quel velenoso orgoglio, che origina l’indurimento del cuore.
Troviamo l’entusiasmo e il coraggio di aprirlo e non lasciamolo fuori dalle nostre case, come troppe volte è successo. Porterà il sorriso e la gioia. Quella vera.
Con stima e affetto, dg
AI GIOVANI
Cari giovani,
è stato certamente difficile per voi, carichi di energie e di entusiasmo, rimanere chiusi per due mesi tra le mura di casa.
Ma il legittimo desiderio di tornare, immediatamente e in modo incontrollato, alle abitudini di prima potrebbe essere una forte e pericolosa tentazione.
Girano in tv immagini di persone e, soprattutto di giovani, che stanno a strettissimo contatto, senza mascherine, segno prepotente del desiderio di volersi riappropriare della propria vita, della libertà, degli spazi, del tempo da vivere insieme.
È comprensibile l’atteggiamento disinvolto e spontaneo tipico dell’età giovanile, ma credo sia giusto affermare che questo è il momento di gestire con responsabilità i propri comportamenti, le relazioni con le persone, perché non si vedano più quelle tragiche scene di tante persone, che in questi mesi, in un attimo, sono state travolte da questo virus e, in piena solitudine, senza una carezza, hanno chiuso gli occhi per sempre.
Cari giovani, sono convinto che voi avete abbastanza intelligenza per capire che il tempo presente impone cautela e prudenza.
Con grande realismo la Parola di Dio richiama la nostra attenzione sulla precarietà della vita: l’uomo è “come l’erba…al mattino fiorisce e germoglia, alla sera è falciata e secca” (Salmo 90, 5-6).
Probabilmente in questi mesi, che in modo brutale ci hanno fatto capire la fragilità dell’uomo, vi sarà capitato di riflettere un po’ di più sul senso della vita, della morte, di quello che sarà di noi al termine del cammino terreno. E forse qualcuno avrà risentito il richiamo della fede, il desiderio di riavvicinarsi a Gesù, spesso troppo dimenticato e messo da parte, eppure l’Unico che può dare una risposta alle nostre inquiete domande e un senso alla nostra vita.
Sono certo che voi in fondo siete generosi e capaci di saper riempire le vostre giornate con gesti di tenerezza e di vicinanza verso le persone più deboli, tra le quali potrebbero esserci i vostri nonni.
Mi ha fatto molto piacere sentire che una giovane ragazza si è proposta spontaneamente per entrare nel gruppo dei volontari che accolgono i fedeli in chiesa, ora che iniziano, con grande difficoltà, le celebrazioni con il popolo. Un bel modo alternativo per dare un senso al proprio tempo.
Un bel gesto che spero spinga tanti altri. Conto sul vostro entusiasmo. Si, perché la comunità parrocchiale non può essere affidata ai soli anziani. È necessario il coinvolgimento di tutti, in particolare dei giovani, oggi molto di più. Forte di questa convinzione, oso chiedervi un segno di adesione al mio invito. Grazie.
Con affetto, dg
Dal 24 maggio Santa Messa in Chiesa
venerdì, 22 maggio 2020PRUDENZA E GRADUALITA’
Carissimi,
domenica 24 maggio la nostra comunità si ritrova di nuovo a celebrare insieme l’Eucaristia, dopo il lungo periodo, in cui abbiamo dovuto trasformare le nostre case in chiese domestiche.
Rimangono purtroppo forti limiti, imposti da un’emergenza sanitaria non ancora finita.
In questo periodo la celebrazione con il popolo prevede un numero limitato di persone, calcolato in base alla capienza della chiesa e tenendo conto della distanza di sicurezza.
NUMERO MASSIMO di persone che possono partecipare alla Santa Messa:
• CHIESA DELLA MARINA n. 41
• CHIESA MADRE n. 56
Esauriti i posti disponibili, i volontari sono costretti a non accogliere altre persone in chiesa. Scrivo questo con grande dispiacere, ma siamo obbligati a seguire scrupolosamente le norme del protocollo, per salvaguardare la salute di tutti. Occorre essere vigili e responsabili ogni volta che partecipiamo alla celebrazione della Santa Messa, ma soprattutto quando si prega per dare l’ultimo saluto a un nostro familiare. Infatti, notizie che arrivano dai media parlano di contagi avvenuti in occasione di funerali. Sono momenti delicati in cui, per quanto è difficile, ci viene chiesto di controllare l’istintiva emotività, di avere massima prudenza e di evitare abbracci o incontri ravvicinati, che potrebbero scatenare piccoli focolai. È triste, ma necessaria, la freddezza che ci viene suggerita nel salutare i parenti di un defunto.
Non è consentito, in questo momento, sottovalutare o interpretare con leggerezza le disposizioni che vengono date. Non si tratta di risvegliare paure o ulteriori preoccupazioni, ma di creare le condizioni ottimali per vivere con serenità il momento della celebrazione Eucaristica.
In un post del 13 maggio, ho sintetizzato le disposizioni del Protocollo per le celebrazioni con il popolo, firmato dal ministero dell’interno e dalla CEI
Mi limito a ricordare:
• l’uso della Mascherina è obbligatorio
• all’ingresso e all’uscita dalla chiesa seguire le indicazioni dei volontari; occupare solo i posti segnalati; le sedie non devono essere assolutamente spostate.
• Non fermarsi davanti alle statue e, soprattutto, non toccarle con le mani
• Al momento della Comunione rimanere al proprio posto, aspettando il sacerdote, che dà l’ostia sulla mano e, solo quando si sposta lateralmente, il fedele abbassa la mascherina e si comunica; poi rimette la mascherina.
• Uscendo dalla chiesa non sostare sul sagrato, evitando che si creino assembramenti di persone
Infine comunico gli orari delle Sante Messe:
CHIESA SACRO CUORE DI GESU’ – ACQUAPPESA MARINA
Santa Messa festiva
• Sabato (dal 30 maggio) ore 18.00
• Domenica: ore 10.00 e ore 18.00
Santa messa feriale
• lunedì mercoledì e venerdì ore 18.00
CHIESA MADRE – CENTRO STORICO DI ACQUAPPESA
Santa Messa festiva
• domenica ore 11.00
Santa Messa feriale: momentaneamente sospesa per problemi pratici di igienizzazione, prevista dopo ogni celebrazione.
Appena possibile concorderò anche con gli abitanti della frazione San Iorio l’inizio delle celebrazioni.
Ho voluto che questa fase fosse caratterizzata da prudenza e gradualità, per affrontare con più serenità e in sicurezza questo momento così complesso e ancora incerto. Chiedo a tutti comprensione e pazienza.
dg