Articoli marcati con tag ‘Acquappesa’

Terme Luigiane: mobilitazione dei lavoratori e lettera aperta dei parroci al governatore della Calabria

martedì, 21 agosto 2012

Mobilitazione alle Terme Luigiane per difendere il posto di lavoro e protestare contro il decreto Scopelliti del 7 agosto 2012, che penalizza le stazioni termali della Calabria.
Dalle ore sei di questa mattina, martedì 21 agosto, i lavoratori stagionali dello stabilimento per la prima volta hanno fatto uno sciopero, creando gravi disagi tra i numerosi pazienti presenti.

In seguito alla delicata questione che si è creata, con il rischio di licenziamento anticipato per tanti lavoratori, i parroci dell’unità pastorale di Guardia – Acquappesa hanno scritto in data 20 agosto una lettera-appello al governatore e al consiglio regionale della Calabria.
Riportiamo di seguito la lettera pubblicata anche su “Calabria Ora” del 21 agosto 2012:

Onorevoli Governatore e consiglieri della regione Calabria,
Noi sottoscritti parroci dell’unità pastorale di Guardia – Acquappesa – Intavolata e Terme Luigiane siamo fortemente preoccupati per la difficile situazione dello stabilimento termale che rischia una drammatica chiusura anticipata.
Il meridione, com’è noto, avverte in modo particolare la crescente crisi economica di tutto il paese, a causa dell’alto tasso di disoccupazione giovanile e del lavoro sempre più precario di tante famiglie.
I lavoratori delle Terme in fondo sono anch’essi dei precari, trattandosi di un lavoro stagionale. Noi conosciamo bene, poiché in gran parte sono nostri parrocchiani, con quanti sacrifici affrontano un lungo inverno con gli stipendi di pochi mesi di lavoro.
Una chiusura anticipata dello stabilimento aggraverebbe pesantemente il disagio di tante famiglie e significherebbe, di conseguenza, decretare anche la chiusura anticipata di tanti esercizi commerciali, bar pizzerie lidi alberghi: un vero disastro per tutta la zona.
Già da qualche tempo un crescente numero di famiglie chiede aiuto alle nostre parrocchie, anch’esse povere: non ci dispiace se bussano alla porta della chiesa, che troveranno sempre aperta, vorremmo solo che fosse risparmiata, a chi è nella necessità, la sofferta umiliazione di chiedere per mancanza di lavoro.
Soffocati ormai da insopportabili manovre del governo centrale, non vorremmo essere completamente strangolati e finiti dal governo regionale.
Con stima e rispetto facciamo appello alla vostra sensibilità di governanti perché possiate dare maggiore certezza economica e un po’ di serenità alla nostra gente.
Vi siamo grati, e con noi i lavoratori delle terme, per quanto vorrete fare.
I parroci don Luciano Remigio, don Massimo Aloia, don Giacomo Minervino e monsignor Ermanno Raimondo, collaboratore stabile dell’unità pastorale.

Icona del 1500 trovata a San Iorio di Acquappesa

lunedì, 20 agosto 2012

Riprendiamo e riportiamo integralmente l’articolo apparso su “Calabria Ora” di giovedì 9 agosto a firma di Renato Marino:

In contrada San Iorio di Acquappesa è stato trovato un dipinto molto antico: si tratta di un’icona della Madonna con Bambino, presumibilmente databile intorno al 1500 d.C. e riportata, con accurato restauro del dottor Antonio Adduci, ai suoi colori originali.
L’affresco, anonimo ma di pregevole fattura, all’inizio si trovava probabilmente all’interno di un’edicola votiva all’incrocio di quattro sentieri: questo particolare e la scritta “viator”, l’unica ancora visibile e decifrabile a fatica, farebbero pensare a un’immagine dinanzi alla quale sostavano gli abitanti della zona per chiedere protezione nei loro spostamenti.
Troviamo conferma a questa ipotesi nelle parole dello storico del luogo Pasquale Mollo, il quale nella relazione sul dipinto scrive: “Lo schema compositivo è quello delle Madonne Odigitria (dal greco “che guida, che mostra la via”), diffuse soprattutto nel Meridione d’Italia, in ambito tardo bizantino e neogreco, che assumono l’appellativo di Madonna del Buoncamino o del Pellegrino.”
La preziosa edicola nel tempo sarà custodita al chiuso, diventando parte integrante di una parete di un piccolo e vecchio casolare adibito a ricovero per animali.
Da anni il signor Vinicio Carrozzino, proprietario del casolare, aveva notato questo dipinto abbandonato e visibile in modo distinto solo nel volto della Vergine e, incuriosito, ne aveva parlato con alcuni amici e con l’archeologo acquappesano Fabrizio Mollo, docente all’università di Messina, che aveva già diretto importanti scavi nella zona.
Non è stato difficile al professor Mollo capire che ci si trovava dinanzi a un’opera eccezionale, che andava assolutamente recuperata.
L’associazione “Erika Tripicchio”, sostenuta dalla generosità della gente del luogo, ha interamente affrontato la spesa del restauro, rendendo possibile il recupero completo dell’opera.
“E’ un dipinto di notevole importanza per tutta la collettività acquappesana – scrive ancora lo storico Mollo – perché testimonia, se ancora ce ne fosse bisogno, come queste terre avessero una frequentazione più antica rispetto al centro storico”.
L’affresco, estratto dal casolare e riportato al suo primitivo splendore, è stato collocato nella nuova chiesetta, di prossima inaugurazione, costruita in contrada San Iorio in memoria di Erika, indimenticabile ragazza scomparsa all’età di soli dodici anni.
Renato Marino

Nozze d’argento nella Chiesa Madre

martedì, 26 giugno 2012

 

un momento del rito

In una Chiesa splendidamente addobbata con fiori e piante per l’imminente festa  della Vergine del Rifugio “Patrona” di Acquappesa, lunedì 25 giugno si è celebrato il venticinquesimo anniversario delle nozze di Marcella De Luca e Francesco (Ciccio) Battaglia, una coppia residente ad Acquappesa nei mesi estivi e molto legata alla nostra comunità, dove sono conosciuti e stimati. Del resto le radici di Ciccio, per molti anni apprezzato primario del reparto di ortopedia dell’ospedale di Cetraro, sono acquappesane.
Il parroco, amico di famiglia, contento di poter condividere con loro questo momento straordinariamente bello, ha ringraziato Marcella e Ciccio per aver scelto la Chiesa del Rifugio.
Dinanzi all’altare e all’imponente trono della statua della Madonna Marcella e Ciccio hanno rinnovato il loro amore, che li ha tenuti stabilmente insieme per venticinque anni.
Con loro a ringraziare il Signore per questo evento gioioso c’erano la figlia Olga, contenta e orgogliosa dei suoi genitori e tutti i parenti con alcuni amici. (VEDI FOTO)

Rosarno: la rivolta dei disperati

lunedì, 11 gennaio 2010

Da qualche giorno la cronaca si occupa dei disordini e della protesta di centinaia di extracomunitari a Rosarno e nella piana di Gioia Tauro. Dopo il ferimento di alcuni immigrati è scoppiata una violenta rivolta.
Provocati hanno reagito con rabbia, in modo sproporzionato, distruggendo auto, cassonetti e ringhiere di abitazioni private. Hanno certamente ragione molti abitanti di Rosarno, colpiti in modo indiscriminato, ma ora troppo facilmente si afferma che gli immigrati sono violenti e quindi devono tornare nei loro paesi. Infatti, sono stati immediatamente allontanati. Persino nei palazzi del potere si parla di eccessiva “tolleranza”. In realtà dietro la violenza, mai condivisibile, si nascondono soprusi, ingiustizia, sfruttamento, condizioni di vita disumane.

Ma chi sono i protagonisti di questa brutta storia?
Uomini che vivono come bestie, peggio di alcune bestioline coccolate, in mezzo a fango e topi, senza acqua, senza luce, senza servizi igienici; dormono su letti di cartone, ammassati in vecchi capannoni o fabbriche abbandonate; lavorano per dodici/quattordici ore al giorno, raccogliendo, stagione dopo stagione, arance olive uva o pomodori; in una Calabria dove lo sfruttamento è largamente diffuso lavorano in nero per venti  euro al giorno, di cui cinque vanno ai “caporali” che procurano il lavoro.
Fuggono dalla miseria e lavorano come schiavi per sfamarsi. Sono africani, “ultimi” ma, come ci ricorda il papa, “hanno gli stessi diritti di tutti” e sono “persone da rispettare”.
In questa triste vicenda i cattivi non sono i neri allontanati e senza futuro, ma quelli che hanno chiuso gli occhi per non vedere il degrado raggiunto da questi disperati, costretti a lavori che nessuno vuol fare e rinchiusi in tuguri indecenti e malsani.
Da Rosarno esce una brutta immagine dell’occidente cosiddetto “civile”.    Cosa ne pensi?

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iscrizione del nome: prima tappa del cammino di iniziazione cristiana

lunedì, 30 novembre 2009

bambino_con_gesuDomenica 6 dicembre nella Chiesa Madre, durante la celebrazione della S. Messa, sarà celebrato il rito dell’iscrizione del nome con i ragazzi del terzo anno del “gruppo accoglienza”.  Ai ragazzi sarà consegnato il libretto “il mio cammino con Gesù”, che li accompagnerà nell’itinerario di formazione dell’iniziazione cristiana.