Auguri di Natale

FISSIAMO LO SGUARDO SUL BAMBINO GESU’. DALLA GROTTA DI BETLEMME LA LUCE CHE PUO’ SQUARCIARE QUEST’ORA DI TENEBRE
“Ci hanno rubato il Natale”: è questa la frase che si sente, a volte con ossessiva frequenza, in questo insolito mese di dicembre.
Manca l’affannosa corsa al regalo, mancano i cenoni le vacanze i monti la neve, manca persino babbo natale… è questo il Natale che si rimpiange, il Natale che, quasi sempre, fa a meno anche del Bambino Gesù.
Sarebbe ingiusto sottovalutare questo aspetto o dimenticare le tantissime categorie di lavoratori, duramente provate e penalizzate dalle inevitabili chiusure, previste dalle zone rosse, per contenere il contagio della pandemia. Categorie che meritano rispetto comprensione e attenzione.
Bisogna comunque anche riconoscere che in realtà è questo modo frenetico, ormai prevalente, di attendere e vivere il Natale, che ci “ha rubato” il Natale, quello vero, che conduce a una grotta, dove l’Onnipotente, pur di raggiungere l’uomo, si abbassa e si umilia, facendosi Bambino, fragile e debole creatura, bisognosa delle cure umane di Giuseppe e Maria.
Il Natale essenzialmente ci parla di una famiglia rifiutata, che non trova una dimora dignitosa per la nascita del Figlio (“non c’era posto per loro nell’alloggio” Lc 2,7) e dell’estrema povertà di un Bambino, che nasce nel nascondimento più assoluto. Ci parla di sobrietà.
Il covid ha sconvolto le nostre abitudini e le nostre vite. Ora, tutto ciò che accade ha un senso, spesso indecifrabile. E tuttavia tocca a noi leggere con “sapienza” i segni nascosti negli eventi.
Forse questa pandemia, con le conseguenti insopportabili limitazioni, potrebbe aiutarci a capire che davvero, come con forza afferma Papa Francesco, “Il consumismo ci ha sequestrato il Natale” e che bisogna tornare a guardare con più attenzione a quel Bambino “avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia” (Lc 2,12);
forse potrebbe darci l’occasione di immedesimarci con i tanti disperati della terra che non hanno mai conosciuto un Natale;
forse potrebbe convincerci a non lamentarci per le cose che mancano e, piuttosto, a fissare lo sguardo su medici infermieri oss ammalati e famiglie, che in solitudine lottano, con paura e speranza, anche il giorno di Natale;
forse potrebbe restituirci la semplicità e il candore degli occhi dei pastori, disprezzati da tutti, eppure solleciti a correre verso la grotta per contemplare e adorare il Bambino Gesù;
forse potrebbe finalmente farci capire che quel Bambino, rifiutato fin dalla nascita, deve trovare accoglienza, almeno nel cuore dei cristiani
Allora non sarebbe, come si dice, “un Natale triste”, perché si scoprirebbe di assaporare quella “grande gioia”, annunciata dagli angeli ai pastori.
A tutti auguri di Buon Natale. Gesù, accolto, porti gioia nei vostri cuori e serenità nelle vostre famiglie. Porti pace e speranza alle persone sole e provate dalla sofferenza; agli ammalati di covid e a quelli affetti da altre patologie, a volte più gravi, ma trascurati e dimenticati da un’emergenza sanitaria ormai fuori controllo. L’evangelista Giovanni annuncia: “La luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta” (Gv 1,5). Gesù che è Luce, vinca quest’ora delle tenebre. dg
auguri

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