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Una nuova Chiesa a San Iorio di Acquappesa

mercoledì, 22 agosto 2012

Riprendiamo e riportiamo integralmente l’articolo uscito su “Calabria Ora” di lunedì 13 agosto a firma di Renato Marino:

Domenica due settembre il vescovo di San Marco Argentano – Scalea, Monsignor Leonardo Bonanno, consacrerà in contrada San Iorio di Acquappesa una nuova chiesa, fortemente voluta dagli abitanti della zona.
Tutto nasce in un giorno molto triste per l’intera comunità di Acquappesa, quando in modo improvviso e prematuro un violento mal di testa ha portato via per sempre la piccola Erika Tripicchio, di appena dodici anni. Era l’otto settembre dell’anno 2008.
Da allora i genitori di Erika, Anna e Francesco residenti nella contrada, profondamente scossi e provati da questa inattesa tragedia, hanno pensato di realizzare qualcosa che ricordasse per sempre la loro amata figlioletta.
Da subito hanno pensato alla costruzione di una chiesetta, che raccogliesse settimanalmente nella preghiera gli abitanti della zona, distante alcuni chilometri dal centro di Acquappesa e servita da una strada tortuosa con notevoli pendenze.
Intanto nel nome di Erika un gruppo di cittadini residenti a San Iorio creava un’associazione, regolarmente registrata, che si è poi attivata per la raccolta di fondi e per trovare insieme una soluzione alla realizzazione del progetto.
L’occasione buona arriva all’inizio del 2012, quando l’amministrazione comunale decide di dare in comodato all’associazione “Erika Tripicchio” un vecchio stabile, completamente ristrutturato in brevissimo tempo, in gran parte con fondi regionali, poi con fondi dell’associazione e, infine, con la manodopera assidua e volontaria di tantissimi muratori della contrada.
Grazie all’impegno dell’amministrazione e alla tenacia dei volenterosi abitanti della contrada è sorto un vero centro sociale, destinato a diventare luogo di aggregazione e di richiamo per ragazzi giovani e adulti di tutta la comunità acquappesana.
L’edificio ultimato da poco comprende, infatti, al piano terra una grande sala e, al piano di sopra, l’attesa e desiderata chiesetta, che al suo interno custodisce una preziosa icona del 1500 restaurata di recente.
Renato Marino