Intronizzazione Statua del Sacro Cuore di Gesù: fermiamoci un attimo per riflettere

Domenica 14  ottobre nella chiesa della frazione marina sarà intronizzata una statua del Sacro Cuore di Gesù alta 160 cm. scolpita su legno cirmolo  dall’artista Ferdinando Perathoner di Ortisei (Bz) e offerta dai coniugi Fortunato Colloca e Carmela Pinto in memoria del figlio Angelo deceduto il 26 ottobre del 2011.
Cogliamo l’occasione per dare brevi notizie sulla devozione al Cuore di Gesù, diffusa in tutto il mondo in seguito alle numerose apparizioni che Santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690) ha avuto nel convento di Paray-le-Monial (Francia).
Nei momenti di preghiera Margherita  aveva visioni nelle quali Gesù le mostrava il suo Cuore ferito, coronato di spine, infiammato di amore per l’umanità.
Un giorno, nel rapimento di una visione Gesù le disse: “Ecco quel cuore che ha tanto amato gli uomini e dai quali non riceve che ingratitudini e disprezzo…”.
Nonostante la cattiveria degli uomini Gesù vuole che tutti siano salvi e felici eternamente dopo l’esperienza terrena. E l’uomo, soprattutto chi ha fede, non può sfuggire alla domanda sul suo destino dopo la morte.
“Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?” (Lc 9,25)
L’interrogativo del Vangelo, rivolto all’uomo che si agita ed è concentrato affannosamente nella ricerca del denaro del potere  e di tutto ciò che inesorabilmente e velocemente passa, ci invita a riflettere su ciò che conta davvero nella nostra vita, cioè la salvezza dell’anima.
Naturalmente bisogna vivere bene per sperare di morire bene.
Nelle rivelazioni fatte a Santa Margherita Gesù apre il cuore alla speranza e promette la salvezza eterna a chiunque, con le dovute disposizioni, si accosterà alla Santa Comunione il primo venerdì del mese per nove mesi consecutivi.
Nella “GRANDE PROMESSA” (1673) assicura:
“Io ti prometto, nell’eccesso della misericordia del mio Cuore, che il mio amore onnipotente concederà a tutti quelli che riceveranno la Comunione il primo venerdì del mese, per nove mesi consecutivi, la grazia della penitenza finale. Essi non moriranno in mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, e il mio Cuore sarà loro rifugio sicuro in quell’ultima ora”.

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