di Assunta Orlando
Il 2 luglio, giorno dedicato alla festa patronale di Acquappesa, per chi vive lontano, perché partito in seguito al grande esodo oltreoceano, non è solo una data, ma è soprattutto un simbolo, un solido legame con il paese natio. Su questo simbolo, gli Acquappesani in Argentina, hanno creato un luogo, grazie a volontari che hanno lavorato alla costruzione di quella che è considerata “la nostra Casa di Acquapppesa” nel loro tempo libero, con solidale collaborazione. Questo luogo ospita la sede dell’Associazione Acquappesana Maria SS. del Rifugio, istituita nel 1977 e annualmente è celebrata la Festa in onore della Patrona di Acquappesa e regolarmente, con una statua, simile all’originale.
Nella simbologia del 2 luglio convivono profondi sentimenti come l’amore verso la terra d’origine, devozione religiosa, ricordi, nostalgia, tradizioni e anche la speranza di un ritorno. Tutto questo fa capire perché Silvio Avolio, presidente dell’Associazione, partito da Acquappesa all’età di undici anni, ha scelto il 2 luglio per ritornare dopo tanti anni a rivedere i luoghi della sua infanzia, farli conoscere alla sua famiglia e partecipare alla Festa. Insieme alla moglie, alla figlia, anche lei impegnata nell’Associazione come segretaria, al genero e ai nipoti, Avolio è stato ricevuto dal sindaco Saverio Capua e dal Consiglio comunale. Per l’occasione è stato organizzato un incontro di benvenuto, condotto dal presidente del Consiglio, Franca Maritato.
I ringraziamenti per l’opera svolta dagli Acquappesani in Argentina, rivolti negli interventi e riportati nella targa consegnata dal Sindaco e nella pergamena donata dal parroco, Don Giacomo Minervino, anche a nome della Comunità parrocchiale, hanno suscitato forte emozione negli ospiti e il presidente Avolio con voce commossa ha espresso i suoi sentimenti per il tanto desiderato ritorno affermando che “ritornare nel luogo natio è come nascere una seconda volta”. Ha rivolto, quindi, l’invito all’Amministrazione, a Don Giacomo e agli amici presenti a organizzare un viaggio in Argentina in occasione del 35° anniversario dell’Associazione che ricorre il 2012 e ha aggiunto che tutti gli Acquappesani d’Argentina considerano, come se fosse anche loro, sia il Sindaco e sia il Parroco di Acquappesa. Con questa frase ha voluto far capire che anche se lontani, si sentono a tutti gli effetti cittadini di Acquappesa e quindi, ricevere una visita di chi rappresenta “il loro paese e la loro chiesa del Rifugio”, significa anche essere considerati veri acquappesani e ad avere così affermata quell’identità sempre difesa con orgoglio.
Una targa ricordo dei Lions Clubs è stata consegnata anche da Rodolfo Trotta che dopo essere stato a Buenos Aires una prima volta, vi è ritornato perché nell’associazione Acquappesana, dove sono rimasti inalterati i valori e le tradizioni di antica memoria, ha ritrovato la calorosa atmosfera dell’Acquappesa che fu e che rivive nel cuore di chi è partito.
L’auspicio è che l’incontro con Avolio e la sua famiglia, possa consolidare il collegamento con l’altra Acquappesa in Argentina e aprire un dialogo con le nuove generazioni, i discendenti dei tanti acquappesani che sono partiti senza mai più tornare, ma che hanno trasmesso ai figli, ai nipoti l’amore per le loro radici. (vedi foto)
carissima Assunta un plauso all’iniziativa ma raccontare mezze verità, la chiesa ci ha insegnato, equivale a raccontar bugie. dopo averlo letto il commento lo potete pure levare ma i doni non sono stati solo le targhe. e certamente il video donato con il cuore dai fedeli non sarà andato giù alle solite eminenze grige che vogliono prevalere a tutti i costi, e poi si lavano la bocca coi giovani … è propio na vergogna.